Storia di un olmo
e sua coltivazione
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di Francesco Pizzolato
Mercoledì 13 aprile 2022 il Bonsai Club Conegliano si è riunito per il consueto incontro. Abbiamo avuto l’onore di ospitare, Francesco Pizzolato, e i suoi olmi.
Subito si è presentato al club come una persona di grande umiltà e disponibilità. Ha raccontato il suo percorso di bonsaista, iniziato nel lontano 1990 e sviluppatosi per più di dieci anni da autodidatta. Dopo questo periodo fu introdotto nel Jin Bonsai Club di Crocetta del Montello, di cui ora ne è presidente. Nel 2007 ha conosciuto il Maestro Edoardo Rossi ed ha iniziato a frequentare la sua scuola, che segue tuttora.
Nei primi anni ’90 le fonti d’informazione erano essenzialmente riviste e articoli. Le prime piante in cui si cimentò erano proprio gli olmi, essenza nostrana di facile reperibilità e dalla caratteristica di essere molto resistente. In una delle riviste consultate, era spiegato lo stile a scopa rovesciata, realizzato tramite la tecnica della capitozzatura. Il metodo che ci ha descritto è adatto a questo tipo di essenza in quanto, oltre che dal tronco, le gemme degli olmi crescono anche lungo lo spessore superiore della corteccia, in corrispondenza del taglio. Dopo aver trovato la pianta giusta, in seguito ad un’iniziale fase di attecchimento di due anni ha proceduto con la capitozzatura. Le gemme hanno iniziato subito a svilupparsi, sono state eliminate quelle che crescevano sul tronco. Sono state protette da eventuali, intemperie, animali ecc., quelle cresciute alla base del taglio. L’anno successivo sono stati selezionati i rami utili alla formazione della chioma. Per migliorare il nebari della pianta, è stata eseguita la margotta al piede, poiché quello originale non gli rendeva omaggio. Dal 1993 circa, anno dell’avvenuta raccolta, la pianta è stata rinvasata ogni due anni circa. La concimazione è stata abbastanza importante nei primi anni di costruzione, per poi essere ridotta nelle fasi di mantenimento. Dal 2010 circa, nel periodo che va da maggio a giugno, Francesco esegue una defogliazione parziale. Questo procedimento consiste nell’eliminare l’ultima foglia del ramo, solitamente quella più vigorosa e grande, per far entrare luce all’interno della pianta e quindi stimolare la produzione di nuove gemme. Queste ultime serviranno poi per sostituire la ramificazione troppo grossa e conferire ulteriore conicità alla pianta.
L’olmo campestre è stato esposto a vari eventi, il primo in assoluto è stato a novembre 2010 alla Sakka Ten di Padova. Si sono susseguite poi altre esposizioni, tra cui ricordiamo: il primo premio alla mostra, l’albero incantato di Feltre nell’ottobre 2011, le mostre annuali del Jin Bonsai Club, Crespi Cup amatori a confronto, Sakka Ten Fai della Paganella, mostra Euganea, Sakka Ten di Fiesole, mostra di Sacile, Sakka Ten di Roma con la presenza del Maestro Kobayashi, Crespi Cup e molte altre ancora.
Quello che abbiamo appreso da questa serata, è la grande passione che spinge Francesco a coltivare questi olmi, esemplari unici nel loro genere. Solo la giusta dedizione e la massima diligenza nell’eseguire le dovute lavorazioni, possono portare a risultati concreti e di un livello certamente non facile da raggiungere.
Lo scopo principale di queste serate è proprio la condivisione delle proprie esperienze personali, la descrizione degli errori commessi, le azioni attuate per evitare di ripeterli, le soddisfazioni e perché no, anche qualche segreto che può aiutare i meno esperti a raggiungere un nuovo livello di fare Bonsai.
E’ stata una serata illuminante, speriamo si possa ripetere nuovamente.
Nel frattempo ricordiamo a tutti di venire a trovarci, tutti i mercoledì alle 21:00 per questi e altri incontri.
A presto.
Bonsai Club Conegliano.