BIODIVERSITA’: LA MERAVIGLIOSA COMPLESSITÀ DELLA VITA

Una moderna interpretazione di E.O. Wilson (1992) definisce la biodiversità come “ la varietà degli ecosistemi, che

comprendono sia le comunità degli organismi viventi all’interno dei loro particolari habitat, sia le condizioni fisiche sotto cui essi vivono”.

Immaginiamo, per un attimo, il nostro pianeta in modo diverso.

Potrebbe essere, ad esempio, solo mare oppure solo montagne o ancora, un immenso campo di papaveri.

Facciamo finta che il mare, le montagne o l’immenso campo di papaveri siano i più belli mai visti sulla faccia della terra e, per rendere ancora più accattivante il nostro pianeta, è sempre primavera.

In un primo momento, probabilmente, tutto ci sembrerebbe molto bello però ,presto, seguirebbero i problemi.

Innanzi tutto la noia di vivere un paesaggio sempre uguale, che per quanto bello, in breve tempo, diventerebbe monotono.

E poi il cibo : potremmo nutrirci per tutta la vita di pesce, selvaggina o semi di papavero?

E ancora le malattie che, in un batter d’occhio, potrebbero spazzare via il nostro mondo senza difese in quanto mono-specifico.

Un mondo senza la bio-diversità è come una musica fatta di una sola nota…..nulla a che vedere con la meravigliosa sinfonia data dalla diversità degli ecosistemi.

Un fattore determinante è che la variabilità intraspecifica, che riguarda le differenze genetiche tra le popolazioni appartenenti alla stessa specie, è un grande patrimonio in quanto permette di disporre di caratteri genetici idonei all’ambiente colturale, resistenti allo stress ambientale e alle malattie.

La vità sulla terra, compresa quella della specie umana, è possibile grazie ai servizi forniti dagli ecosistemi che conservano il loro grado di funzionalità che , a sua volta, dipende dal grado di biodiversità degli ecosistemi stessi.

Se l’uomo vuole garantire un futuro a se stesso deve comprendere che la diversità biologica è l’elemento chiave del funzionamento dell’ecosistema terra.

La complessità dei rapporti tra individui della stessa specie e tra specie diverse fa si che basta poco per rompere equilibri delicatissimi che risulterebbe, peraltro, difficilissimo ripristinare.

Alcuni esempi:

L’uso dei pesticidi ha portato alla scomparsa di abbondanti quantità di specie d’insetti molte delle quali indispensabili, ad esempio, per la lotta biologica in agricoltura;

L’abbandono delle montagne con la scomparsa di alcuni ambienti peculiari quali i prato-pascoli a causa dell’eccessivo avanzare del bosco;

La desertificazione che in alcune zone, a causa dell’utilizzo smodato del bene foresta, comporta la scomparsa di specie compromettendo anche la sopravvivenza umana o generando esodi di massa che possono sfociare in tensioni etniche;

Le api, specie simbolo per quanto attiene la valutazione dell’inquinamento, che negli ultimi anni sono soggette sempre più frequentemente a malattie mortali.

Soffermiamoci, per un attimo, proprio su di loro.

Grazie soprattutto a questi insetti viene garantita la perpetuazione, attraverso l’impollinazione, di molte specie vegetali fondamentali anche per la nostra vita.

Per citare comunque una delle minacce più grosse e più recenti per la biodiversità basta parlare del riscaldamento globale, origine di squilibri difficilmente recuperabili; è sufficiente pensare alla lenta ma inesorabile scomparsa dei ghiacciai, all’innalzamento dei mari, ai cambiamenti dei ritmi delle stagioni.

In definitiva ,la biodiversità rappresenta il patrimonio naturale del pianeta e, in quanto tale è alla base della nostra vita e del nostro benessere.

Garantisce numerosi servizi dai quali dipendiamo come l’acqua e l’aria.

Aiuta ad impollinare le colture, cibarci, regolare il clima e ridurre l’inquinamento.

Senza di essa non vi sarebbe sopravvivenza per la specie umana, è la nostra polizza assicurativa donataci dal pianeta terra.

Attualmente la biodiversità stà scomparendo ad una velocità allarmante ,soprattutto a causa del nostro modo improprio di intendere la natura ovvero di vederla solo come una “madre” da sfruttare per sostenere la produzione, il consumo e il commercio nell’economia globalizzata che abbiamo scelto come modus vivendi.

Forse, finchè siamo in tempo e sperando che non sia già troppo tardi, dovremmo fare un esame di coscienza e modificare il nostro atteggiamento ricominciando a vedere la natura come fonte di vita da amare e rispettare senza insistere nel volerla dominare….sicuramente ne usciremmo sconfitti.

TECNICO FORESTALE

Dal Cin Ingrid

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