Il muschio oltre che ad essere una pianta, che cresce spontaneamente in natura e sui nostri vasi, è un elemento di complemento, che per una composizione bonsai è quasi insostituibile, se ci accingiamo ad esporre una pianta ad una mostra ,senza questo scenografico elemento, non riusciremo ad esprimere tutte le potenzialità.
Un bonsai in esposizione, senza la copertura del muschio, o quest’ ultimo mal posizionato; è un sinonimo di mancanza d’ ordine e scarsa accuratezza nella finitura della pianta.
Proprio per questo oltre a curare il bonsai con meticolosità e passione, si dovrebbe dedicare del tempo per rendere la nostra opera presentabile anche sotto questo punto di vista, purtroppo molto spesso viene trascurato, e troviamo piante alle mostre con erbacce e vasi poco curati.
Fatto questo preambolo, ci concentriamo su quello che è l’argomento principale di questo articolo, ovvero il muschio e come si coltiva.
Coltiviamo il muschio
Il muschio, è una pianta per i più poco conosciuta, ma dopo qualche studio ci renderemo conto che è un argomento vastissimo e variegato.
Partiamo dal concetto che questa pianta, è una delle più antiche del pianeta e che non trae nutrimenti dal terreno ma bensì all’ aria, iniziamo già a capire che questa piantina da complemento per i nostri lavori non è proprio così banale, e in natura si contano più di 20.000 specie diverse.
I muschi in breve o meglio, per arrivare a quello che interessa a noi, senza studi approfonditi sull’ argomento si distinguono in due segmenti pleurocarpo e l’acrocarpo, il primo si diffonde in orizzontale ,mentre il secondo prima di propagarsi creerà delle zolle e si svilupperà in spessore prima di propagarsi.
Segnalo a chi volesse cimentarsi in uno studio più approfondito, sia sulle tipologie che sulle varietà dei muschi, e non solo ,visto che ci sono una infinità di piante illustrate nel libro sotto citato.
Ottimo anche per un approfondimento sulle piante di compagnia, che fanno anche queste da complemento a una completa esposizione, a questo link ne trovate un’ anteprima di quello trattato nel caso dei muschi, veramente notevole ,ecco il link: Muschio (varietà di muschi).
Il libro citato comprensivo del link al cartaceo è Il piccolo dizionario di Oxford “.
Alcune varietà sono rifiorenti e altri sono verdi , amano un terreno acido e ambienti umidi.
Detto questo; Illustro come ho realizzato un contenitore per la coltivazione del muschio.
Occorrente
Detto questo; Illustro come ho realizzato un contenitore per la coltivazione del muschio.1 scatola in polistirolo | reperibile presso un fruttivendolo o in pescheria |
1 Pirografo | per praticare i fori di drenaggio nella scatola. |
1 Foglio di fibra filtrante | per caloriferi, o lana di perno usata come filtro per acquari. (speso € 2,50 per 3 metri) |
6 fogli di garza idrofila | Cercate quella non sterile è molto più economica |
Lapillo lavico | granulometria medio fine. |
Acadama | granulometria fine. |
Muschio | fresco o secco a vostra discrezione. |
Contenitore
Preparazione
Il contenitore in polistirolo garantisce un ottimo isolamento e fornisce dimensioni per avere ottime quantità di muschio per i nostri scopi e lo si rende trasportabile.
Elemento filtrante
Taglio un foglio di fibra Foto 5 e Foto 6 con le misure interne della scatola, fatto questo la posizioniamo facendola ben aderire sul fondo Foto 7, questo garantirà di conservare una buona riserva di umidità, e allo stesso tempo un buon drenaggio.
Substrato
Il muschio
Se adotteremo tutte le cure necessarie avremo per i prossimi rinvasi o per le nostre mostre un muschio perfetto da posizionare sulle nostre composizioni bonsai.
Nella speranza che possiate trovarne una utilità adeguata, colgo l’ occasione per salutarvi – Massimo Vazzoler




3 comments to “Coltivare il Muschio”
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Graziano Rossetto - 26 gennaio 2017 at 10:49
Grande Max….
daltoe giuseppe - 9 marzo 2017 at 9:47
mi pare proprio un ottimo lavoro complimenti
tina - 19 settembre 2017 at 19:43
Akadama per le latifoglie, Kiryu per le conifere e Kanuma per le acidofile.